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Dominico

NSR Stories

Domenico ha preso 100 su 100 all’esame di “Lingua e cultura italiana”, il suo è stato un risultato eccellente che porta lustro alla New School. Soprattutto considerando che il massimo dei voti è un traguardo difficilissimo anche per gli studenti dei licei statali, con maggior ragione per una scuola internazionale, dove l’insegnamento della cultura italiana è limitato a poche ore la settimana. 

1.     Allora, Domenico, la prima domanda è d’obbligo: ti aspettavi di prendere 100 su 100?

Onestamente no, perché non ci si aspetta mai un risultato del genere. Tuttavia avevo lavorato molto e quindi sentivo di avere le potenzialità per prenderlo.

2.     Che effetto ti ha fatto?

È stata un’incredibile sorpresa. Avevo lavorato davvero tanto quindi è stato gratificante. Penso che sia il lavoro fatto in classe sia a casa mi abbiano aiutato molto a raggiungere questo risultato.

3.     Com’è andato l’esame? Quali momenti ricorderai di più?

Sicuramente la presentazione che ho fatto perché l’argomento mi appassionava molto. Grazie a Stefano ho conosciuto in classe Salvatore Quasimodo. Esporre un autore che amo tanto mi ha riempito di gioia.

4.     Credi che l’insegnante ti abbia preparato bene per l’esame?

Assolutamente sì, le lezioni erano molto ben preparate e Stefano aveva coperto tutti gli argomenti con passione.

Il clima in classe è stato sempre molto proficuo, l’atmosfera di aperta discussione e confronto che ha creato Stefano nella sua classe mi ha aiutato molto ad apprendere in maniera efficace.  

5.     Quale aspetto della New School ti è rimasto nel cuore?

Sicuramente il rapporto molto stretto che c’è con i professori. La possibilità di creare un rapporto intimo e di mutuo rispetto tra alunni e professori.  Il fatto di essere pochi in classe ci ha permesso di concentrarci di più ed essere seguiti personalmente dall’insegnante. 

6.     Cosa, invece, ti mancava rispetto alla scuola italiana?

Mi sono mancate la presenza di altre materie che mi interessavano quali filosofia e arte. Nella scuola italiana ero abituato a stare con molti altri studenti, molti dei quali erano miei cari amici che, naturalmente, mi sono mancati molto.

7.     Che strada hai scelto per il tuo futuro?

Ho scelto di fare matematica perché è sempre stata la mia passione fin da quando ero piccolissimo.  Alla New School ho incontrato due professori: Allan e Lucy che mi hanno preparato molto bene e mi hanno fatto sentire fin da subito parte della comunità della New School.

8.     Credi che gli studi umanistici siano ancora importanti al giorno d’oggi?

Sì, certo. Anzi credo che siano importanti soprattutto oggi perché ogni cosa che facciamo è computerizzata e se non manteniamo un rapporto stretto con l’arte, la filosofia e la letteratura, rischiamo a non saper più decodificare il mondo che ci circonda e il punto di vista degli altri.

9.     Quale pensi sia il punto di forza della scuola?

Malgrado sia arrivato a scuola tardi, fin da subito mi sono sentito parte della comunità della New School.

Inoltre mi è piaciuto molto il fatto che le proposte dei ragazzi di qualunque età siano sempre ascoltate al fine di migliorare l’esperienza comune.  Infine, si respirava sempre un’atmosfera gioiosa e serena, dagli insegnanti agli alunni.  

10.  Quando verrai a trovarci?

Presto. È sempre un piacere venire alla New School!